La festa di San Giovanni: storia e curiosità

Il 24 giugno Genova celebra il suo Santo Patrono, San Giovanni Battista, con una festa in cui si intrecciano simbolicamente fuoco e acqua.


Questa ricorrenza affonda le radici in epoche molto antiche, quando le prime comunità cristiane adattarono rituali pagani legati alla dea Fors Fortuna, che a sua volta anticipava di sei mesi il culto del Sol Invictus.


In origine, si trattava di una festa dedicata all’amore terreno: le coppie si univano nella notte del solstizio d’estate, ritenuta propizia soprattutto dopo aver saltato insieme i falò accesi in onore della stagione.


Nel celebre saggio Il ramo d’oro di James Frazer si racconta di come questa celebrazione fosse fortemente legata all’elemento acqua: si remava su barche ornate di fiori e si lanciavano petali sulla folla come augurio di fertilità e fortuna.


Non è un caso, dunque, che proprio l’acqua crei un legame tra la festa e la figura di San Giovanni, il Battista, colui che battezzò Gesù.


La festa di San Giovanni Battista si celebra in tutta Europa, ma Genova ha una ragione speciale per rendergli onore: le sue reliquie giunsero in città nel 1098, al termine della Prima Crociata.

A riportarle fu Guglielmo Embriaco, insieme a un’altra importantissima reliquia, il Sacro Catino.


Secondo la tradizione, durante il viaggio dalla Terrasanta una violenta tempesta si placò solo quando le ceneri del santo, inizialmente divise, furono riunite e poste su un’unica nave.

Da allora, San Giovanni fu considerato capace di placare le acque e, nel 1391, divenne ufficialmente Patrono di Genova. Anche le navi della Repubblica venivano affidate alla sua protezione.


Pur arricchita dal significato cristiano, la festa conserva ancora molte tradizioni popolari di origine pagana.

I falò sono diventati parte integrante della cultura cittadina: decine di pire ardono sui monti, nelle piazze e lungo il corso del Bisagno.

La notte del 24 giugno rimane la notte degli innamorati. C'è ancora chi salta il fuoco per buon auspicio e chi resta sveglio fino all’alba, in attesa del nuovo giorno.


Curiosamente, proprio nel giorno dedicato al Battista non ci si immergeva nel mare: al contrario, si raccoglieva la rugiada in piccole ampolle, e i bambini venivano fatti rotolare nei prati per proteggerli dalle malattie.


Nel corso dei secoli, questa festa ha anche rappresentato un momento di unione tra autorità laiche e religiose.

Per lungo tempo, infatti, l’arca contenente le reliquie del santo veniva portata in processione dagli operai della città, sottolineando il legame tra il popolo, la fede e le istituzioni.

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